gran torino.


torino. gran torino. la perpendicolarità sabauda. visioni notturne. agostane, quasi oscure. tasse. arretrati burocratici. e poi il caldo che incombe su una città rettangolare, a tratti persino quadrata, parca di rotondità e morbidezze. o forse il morbido è celato dietro il passato glorioso? una mole di impressioni irrisolte. di antonelliana memoria. il cinema in bianco e nero. la canicola amplifica sensazioni di amore e odio verso una città parente, dove lo zio raccontava che tutto era fiat, lui che ne era un rappresentante minore, di accessori d'auto, poi antiquario, poi spavaldo cacciatore di tartufi monferratesi e orgoglioso padrone di ville e casali a tempo determinato. era così: torino non deludeva mai le aspettative, le creava e basta. poi dovevi essere tu a farle realizzare. credo fosse il 2018, durante un'estate torrida in cerca di documenti catastali di un loft con vista panoramica e balcone a 360 gradi, tra tanti marmi, ampie soffitte e caminetti inutili.

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