un filo nel discorso


UN FILO NEL DISCORSO, tecnica mista su tela, 70 X 50 cm, 2020 


ritrovare un filo nel discorso. impresa molto difficile, se non impossibile. io comunque mi ci sono buttato lo stesso: il discorso visivo-muscolare in quanto tale esisteva già [l'avevo fotografato e anche se astratto e quindi molto poco rappresentabile] in qualche modo mi era rimasto documentato e doveva in fondo solo essere portato avanti. con decisione. con gli strumenti e i movimenti del corpo memorizzati, che, pari ad un ripetitivo esercizio fisico, doveva solo essere proseguito, ricostruito in un ricordarsi motorio e combinatorio tutto particolare, legato alla musica resa astratta, immateriale e a-tonale. preparare il fondo costituiva il primo passo di questo esercizio mnemonico. quotidiani d'epoca strappati arbitrariamente e ricoperti di massa colorata colante. poi il seguito, che si esprime in grida di entusiasmo e disperazione, in movimenti ritmici di caricamento da preghiera ripetitiva attraversando tutto il corpo: una sorta di ballo della tarantola scoordinato e a-ritmico a seconda degli impulsi provenienti dall'orecchio e dall'occhio. brusca fermata. aspettiamo che il colare, il discendere a rivoli, lo spruzzo, la macchia del fluido magico che riempie man mano lo spazio, diventi solidità nel tempo, essicazione, fermata, blocco. ed alla fine: il bianco che macchia, cerca di invadere il campo, pennellandosi dinamicamente come fosse autonomo, senza intervento alcuno dell' azionista pittorico esterno. il bianco la fa finita con questo ingovernabile caos di astrazioni gestuali, o, invertendo il tutto, con questi gesti astratti del divenire. 

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